Un incontro tra parole e immagini per entrare nel mondo del testo letterario di Andrea Bortolotti di recente pubblicazione presso Dissensi edizioni. “Nel mondo di Saibanti, Hafner, Antonio, Carlo – dove la creatività di Andrea Bortolotti ci invita a entrare e sostare per il tempo di una lettura onirica, visionaria, a tratti amaramente comica, in altri momenti tragica – la scuola è al centro di uno scenario distopico e violento. Sotto le vesti di una narrazione fantastica si nasconde, in realtà, un racconto pedagogico. Esistono precedenti letterari autorevoli a questo proposito, come I quasi adatti, romanzo di Peter Høeg o I ragazzi della Nickel di Colson Whitehead. Nel caso della narrazione sviluppata da Bortolotti – attraverso frammenti di memorie, visioni, eventi ed emozioni – il tema pedagogico centrale che viene posto all’attenzione del lettore consiste, a mio parere, in un interrogativo – dal quale molte altre questioni derivano. L’Autore si chiede e ci chiede se la scuola e l’educazione siano inevitabilmente destinate ad essere dispositivi sociali e culturali adattivi e selettivi o se vi siano ancora spazi per un compito scolastico di promozione autentica delle qualità di ognuno.” (dalla prefazione di Piergiorgio Reggio)